martedì 23 dicembre 2014

Aeroporto di #Treviso e vendita delle quote di #AerTre Spa: perché?

Il Gazzettino, 23-12-2014
In questo articolo si afferma che il Comune di Treviso ha avviato un tavolo dove affrontare, anche, la questione dell'aeroporto Canova.

L'ennesimo tavolo, tanto che proporrei di chiamare Treviso "table city" altro che "smart city"...

Al di là delle battute appare del tutto irrazionale quanto accaduto ieri, lunedì 22 dicembre, in Consiglio comunale quando si è discusso, tra gli altri provvedimenti, della eventuale cessione delle azioni che il Comune detiene nella società AerTre Spa che gestisce l'aeroporto Canova di Treviso e di cui il socio privato SAVE detiene l'80%.

La Maggioranza in Consiglio comunale che rappresenta la "nuova" Amministrazione, infatti, ha contemporaneamente sottoscritto un ordine del giorno che afferma "l'unica possibilità che questa amministrazione ha di tutelare gli interessi dei cittadini è quella di partecipare e di influire sulle scelte decisive di chi amministra e gestisce l'aeroporto" ma poi ha scelto, per motivazioni "contabili", di vendere le proprie quote di AerTre.

La schizofrenia di questo comportamento è evidente.

Come schizofrenica è l'apertura di un tavolo in cui SAVE, che controlla AerTre, è semplicemente un invitato mentre, allo stesso tempo, si rinuncia a sedere nel Consiglio di Amministrazione di AerTre, accanto ai rappresentanti di SAVEcon i rappresentanti del Comune di Treviso nominati dal Sindaco, di cui abbiamo scritto già molto tempo fa.

Le ragioni che mi portano a questo giudizio penso vi possano essere ancora più chiare leggendo quanto ho espresso in uno dei miei interventi in merito, durante la seduta del Consiglio di ieri.
Ho sostanzialmente detto questo:

"In commissione consiliare nella seduta di martedì 16 dicembre scorso ho sentito più o meno affermare che il Presidente di AerTre, che è nominato dal Sindaco, insieme ad altri 2 dei 9 membri del Consiglio di Amministrazione (CdA), non conta nulla o quasi, se si eccettua la convocazione delle assemblee e poco altro
In totale abbiamo 4 consiglieri del CdA di nomina pubblica su un totale di 9, essendo uno dei 4 indicato dalla Camera di commercio.

Perciò sembra scontato scegliere l’opzione della totale cessione delle azioni AerTre (si tratta di poco meno del 2,7% che pure dà la possibilità di nominare un terzo del CdA) anche a fronte del parere fornito dagli Uffici, in cui si citano i risultati economici della società nel 2008-2013 che, nel complesso, sono negativi. Peraltro tale risultato di bilancio ha un andamento altalenante negli ultimi 3 anni. Sulla serie 2008-2013 comunque, e conseguentemente al dato precedente, è stato registrato anche un calo del valore della proprietà azionaria del Comune (siamo attorno a 370.000 euro). 
Il parere degli uffici comunali, inoltre, suggerisce la dismissione anche perché la quota del Comune di minoranza non permette di influire sulle decisioni societarie e perché sono scarse le informazioni fornite da AerTre. In più sono ricordate le irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti del Veneto.

In particolare la Corte dei Conti, visto anche l’indebitamento di AerTre verso la controllante privata SAVE per la realizzazione di investimenti per circa 19 milioni di euro, tra cui la realizzazione della nuova pista nel 2011, raccomanda “di effettuare un costante e approfondito monitoraggio, considerata la denunciata (dal Comune di Treviso) scarsità delle informazioni fornite dalla partecipata" (informazioni circoscritte ai soli documenti portati all'approvazione dell’assemblea dei soci).

Orbene da dove può sorgere il dubbio sulla decisione di vendere o meno le quote?

Intanto sappiamo che AerTre conta di ampliare enormemente il traffico e l’aeroporto Canova (il famigerato Master Plan) ma su questo il Comune di Treviso non pare abbia ancora preso alcuna posizione chiara, nonostante l’anno e mezzo abbondante di “nuova" Giunta
Al riguardo forse sarà risolutivo l’incarico professionale che è stato deciso di conferire per una cifra di 20.000 euro per un’elaborazione tecnico scientifica che si suppone voglia essere resa al Ministero entro il 31/12/2014 nel quadro della procedura di VIA. Peccato che nel frattempo è stato rilasciato il giudizio favorevole di compatibilità ambientale per il Master Plan da parte della Regione Veneto [ndr. nonostante i reiterati pareri negativi della Commissione VIA nazionale].

Non solo, in base allo statuto della società AerTre, il Consiglio di Amministrazione (che se non sbaglio è cosa diversa dall'assemblea dei soci citata nelle indicazioni della Corte dei Conti del Veneto citate prima), è investito “in via esclusiva della gestione ordinaria e straordinaria della società, senza eccezione di sorta, ed ha la facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l’attuazione ed il raggiungimento degli scopi sociali, esclusi soltanto quelli che la legge e lo statuto riservano all'Assemblea" (la stessa assemblea prima citata).

Aggiungo che “la rappresentanza in giudizio di fornite a terzi spetta al Presidente del CdA o agli altri membri del Consiglio in relazione alle loro funzioni e ai poteri ad essi delegati”.

Perciò tutta questa scarsità di efficacia di 3 su 9 consiglieri del CdA, tra cui uno è il Presidente del CdA e che rappresenta legalmente la società, è davvero incredibile.

Come è incredibile che in un ordine del giorno della maggioranza approvato a marzo scorso venisse sancito:
  • il comune di Treviso promuoverà interventi vari, quali azioni giuridiche e amministrative, affinché nel territorio comunale sia rispettato il numero massimo di voli decretato nel 2007 dal Ministero dell’Ambiente […]” (i famosi 16.300 voli annui)
  • l’“impegno affinché i rappresentanti comunali all’interno di AerTre provvedano a ritirare eventuali ricorsi giacenti al TAR o altro organismo […] afferenti il numero dei voli autorizzati”
Ora, se il Consiglio di Amministrazione non è uno degli strumenti per raggiungere i suddetti scopi e se il Presidente del CdA, che rappresenta legalmente la società ed è nominato dal Sindaco di Treviso, non risulta abbia ritirato alcun ricorso [ndr. e neppure chiesto di farlo] o altro c’è da chiedersi se il problema sia l’organizzazione della società (la governance come va di moda chiamarla) o forse chi è stato nominato in quelle posizioni?

Un indizio per rispondere forse viene da una recente vicenda e dalle dichiarazioni riportate dai quotidiani. Un membro del Consiglio di amministrazione di AerTre dopo avere annunciato le proprie dimissioni le ha ritirate affermando di essere stato convinto dal patron di SAVE, cioè del socio privato di AerTre che detiene l’80% di azioni. Lo stesso consigliere che afferma che al Canova non vi sono voli fuorilegge.

Quindi il problema non è tanto se sia utile per la città di Treviso detenere meno del 3% di Aertre e di poter nominare il Presidente e un terzo del CdA, il problema è se il Sindaco, che nomina quei membri, e se i membri scelti siano in grado di tutelare e perseguire gli interessi della collettività...
Forse non sorprende, dunque, che la commissione abbia votato all'unanimità la vendita delle quote.

Poiché comunque la tutela dei cittadini di Treviso, della loro salute e dell’ambiente, dipende prima che dagli strumenti a disposizione dalla volontà di utilizzarli non parteciperò al voto su questa delibera che non pone la vera domanda a cui sarebbe necessario dare risposta."

A fronte del successivo dibattito e con la volontà di sottolineare quanto fosse per me sbagliato rinunciare a uno strumento, sicuramente più efficace di un tavolo di concertazione, per incidere sulle scelte che riguardano un'infrastruttura fondamentale per il nostro territorio, ho votato in maniera specifica per il mantenimento delle quote di AerTre Spa.

Poi, dopo avere preso atto della quasi unanime indicazione opposta da parte della maggioranza, non ho partecipato, come avevo preannunciato, al voto in merito alla Deliberazione che ha recepito l'indicazione di vendere le quote e che trattava anche di altre società partecipate del Comune di Treviso.

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