sabato 27 dicembre 2014

#Goldin a #Treviso, quanto ci costi?

www.museicivicitreviso.it
Lungi da me "remare contro" ma qualche domanda sorge spontanea dopo la pubblicazione di questa delibera, del 19 dicembre scorso, che avvia i lavori per la "grande rivoluzione" dei Musei di Santa Caterina...

Si tratta infatti di lavori che costeranno al Comune di Treviso oltre 1 milione di euro e che sembra debbano essere realizzati con grande urgenza.
La variazione di bilancio approvata a fine novembre per trovare le risorse necessarie alla rivoluzione, inoltre, ha penalizzato altri capitoli di spesa assai importanti, come ad esempio il sociale.
Tuttavia i dubbi non si limitano a questo...

Pare infatti che questi lavori così urgenti, tanto da pubblicare le delibere e mandare le comunicazioni relative durante le festività natalizie, non siano per rinnovare la struttura del museo, che non è certo fatiscente o degradata, considerati gli interventi fatti anche di recente, quanto piuttosto per soddisfare le esigenze del famoso organizzatore di mostre Goldin che tanta notorietà aveva dato a Treviso e che si preannuncia ne conferirà nuovamente alla nostra città.


Ciò che lascia davvero perplessi è che i succitati lavori serviranno a creare una sorta di museo nel museo, con sale espositive dedicate esclusivamente alle mostre di Linea d'Ombra che richiederanno, inoltre, una biglietteria indipendente, un percorso di accesso riservato, un nuovo guardaroba, ecc.
Tutto ciò, però, sottrarrà inevitabilmente spazi all'attuale complesso di Santa Caterina dei Musei Civici di Treviso.

Vediamo quali:

  • andrà persa l'aula didattica dove avrebbero dovuto continuare a tenersi laboratori con le scuole di Treviso e Provincia, dalle elementari alle superiori, almeno fino a fine giugno 2015 sulla base di una convenzione ancora in essere stipulata dal Comune di Treviso;
  • andrà persa la sala conferenze recentemente intitolata a Clara Rosso Coletti;
  • la sezione archeologica si vedrà in parte occlusa per garantire un percorso dedicato al museo "privato" nel museo "pubblico"...
  • le sale espositive che ora ospitano le opere di Arturo Martini e di Carlo Conte saranno svuotate, come pure sarà dimezzato lo spazio per la pinacoteca che ospita dipinti dal '400 al '700...
Il "trasloco" delle opere, il cui costo potrebbe aggirarsi sui 25.000 euro, prevede, inoltre, lo spostamento al museo Bailo che però, dopo i lavori di ristrutturazione, non sarà che "al grezzo", cioè senza idonei sistemi di conservazione di queste opere.
Sarà inoltre fortemente ostacolato l'accesso tra il museo (quello che "resterà" comunale) e l'attuale deposito di Santa Caterina, il cui adeguamento è costato centinaia di migliaia di euro.
Paradossalmente nei lavori che avranno inizio non sembra compresa la sistemazione del deposito temporaneo di opere presente all'ultimo piano del Museo e che presenta ancora problemi di infiltrazioni.

Non c'è da dubitare che il "tavolo" di progettazione abbia pensato già a tutto, ma certamente sfugge la logica di realizzare così ingenti e urgenti trasformazioni per ottenere una sorta di doppio museo, tra l'altro con una sezione (quella del partner privato) che "sacrifica" l'altra (quella del Comune).
Il cronoprogramma delle attività di ristrutturazione del museo Bailo, infatti, dovrebbe garantire la possibilità di attrezzare in tempi ragionevoli quella sede secondo le necessità delle "grandi mostre" di Treviso, magari risparmiando pure qualcosa e senza rischiare di disperdere i risultati che in questi anni sono stati costruiti e raggiunti da chi opera al Museo di Santa Caterina e che meriterebbero di essere stimolati, propagandati e ampliati e non certo "sacrificati" sull'altare della "grande firma".

Nessun commento:

Posta un commento