mercoledì 25 settembre 2013

PAT di Treviso - Riparliamone

Avviso tutti che sono prolisso perciò la lettura dei miei post sarà spesso un impegno non da poco e per me scriverli. Perciò la periodicità potrà essere poco battente. Cercherò di mettere delle interruzioni grafiche in modo che si possa leggere a puntate ;-) anche se certo un buon (o forse neanche troppo buono) libro o articolo di giornale resta una lettura più piacevole.

Ieri si è tenuto il primo dei due incontri sul PAT - il Piano di Assetto del Territorio di Treviso. Di questi incontri era stato dato l'annuncio tempo fa su qualche quotidiano (se n'era parlato anche su OGGI Treviso) e poi ne era stata data conferma sul pieghevole arrivato ai cittadini di Treviso (non tutti in realtà, forse per qualche disguido postale). Purtroppo solo a fine settimana scorsa era apparsa la notizia sul sito internet del Comune (dopo la segnalazione di alcuni cittadini e anche mia) ma senza avvisi in Home page. Tra l'altro oggi non si ritrovano più quelle indicazioni (forse le stanno aggiornando) ma è certo che il prossimo lunedì 30 settembre presso l'auditorium delle Scuole Stefanini, in viale 3a armata 35 a Treviso, alle ore 17.45 si terrà il secondo incontro, dedicato al dibattito tra progettisti, Amministrazione e cittadini. Qui la notizia pubblicata sulla Tribuna di treviso online.
L'illustrazione del PAT ai consiglieri comunali, alla quale ho interamente assistito, era già stata tenuta il 5 settembre scorso.
Ieri, invece, l'illustrazione era rivolta a tutti i cittadini e ho potuto seguirla solo parzialmente, senza però notare particolari differenze con la precedente illustrazione.
Alcune osservazioni condivisibili sulla serata di ieri sono state formulate da Italia Nostra. Personalmente, invece, non sono stato molto rassicurato dalle parole dell'Assessore all'Urbanistica nonostante alcune passate notizie di stampa. Specie da quelle parole dell'Assessore che, come sentito commentato da qualcuno dei presenti, lasciano quasi intendere che l'Amministrazione si attenda indicazioni strategiche da osservazioni puntuali: un approccio che appare poco coerente e quasi volto a sviare una possibile mancanza di volontà di tener fede a quanto propagandato in campagna elettorale. Non è chiaro, infatti, quale sia il numero e la portata delle osservazioni dei cittadini necessarie per dare il coraggio all'Amministrazione di intervenire radicalmente sul documento di piano strategico per il futuro della nostra città qual è il PAT. Aggiungo che è stata anche istituita una commissione di saggi sul PAT.

Ancora a gennaio 2013 (come Movimento 5 Stelle di Treviso) avevamo organizzato una serata pubblica per discutere del Piano di Assetto del Territorio di Treviso - PAT evidenziando come il cemento apparisse la "cifra" del PAT in fase di adozione. Le valutazioni sul PAT elaborate durante la campagna elettorale e tradotte nel programma elettorale con il quale mi sono presentato agli elettori trevigiani e che rappresenta il mio impegno con la città, sono già state pubblicate (qui la prima e qui la seconda).
Come emerso dalla serata di illustrazione del PAT di ieri (24 settembre) e già il 5 settembre nell'illustrazione fatta per i consiglieri comunali, la procedura amministrativa di approvazione definitiva del PAT non prevede più alcun formale coinvolgimento del Consiglio comunale - e quindi neanche dei consiglieri comunali. Resta la possibilità per tutti, invece, di presentare osservazioni al PAT. Siamo quindi, voi ed io, associazioni, categorie..., nella stessa situazione: avremo un altro incontro il 30 settembre per porre domande e quesiti e l'8 ottobre ci scadrà il termine per presentare osservazioni salvo proroghe auspicate da alcune associazioni, e lo condivido anche se forse sarebbe necessaria una riapertura dell'intera procedura per garantire una reale partecipazione dei cittadini offrendo luoghi e tempi di informazione, confronto e proposta meditata.

Nonostante il fatto che nella fase di approvazione del PAT alla quale siamo giunti, quindi, non sia prevista alcuna formale possibilità di intervento da parte dei consiglieri comunali di Treviso, nelle recenti commissioni consiliari dedicate all'urbanistica l'argomento del PAT è stato messo all'ordine del giorno. Va apprezzato il segnale di impegno e apertura al confronto da parte dei consiglieri comunali, anche di maggioranza, su questo importante tema ma va registrato che non si è giunti a grandi risultati in termini di possibili osservazioni.
Riporto, quindi, di seguito alcune mie considerazioni espresse nella Commissione Consiliare "Territorio" del 16 settembre scorso che ho chiesto fossero verbalizzate e che ripropongono, in sintesi, le valutazioni che avevo illustrato in campagna elettorale e proposto ai trevigiani.

Dichiarazione da me resa in sede di 2a Commissione Consiliare "Territorio" del 16 settembre 2013 (link all'Odg):
"A proposito del PAT ritengo utile sottolineare alcune considerazioni. Il PRG vigente era stato costruito con la previsione che Treviso raggiungesse circa 140.000 abitanti. Oggi sappiamo, e tutta la documentazione del PAT adottato lo dimostra, che negli ultimi anni la popolazione di Treviso si è stabilizzata attorno a quota 80.000. Come confermato nell'illustrazione fatta dai progettisti del PAT lo scorso 5 settembre, le previsioni per il prossimo decennio vedono un aumento di abitanti equivalenti di circa 14.000 unità.
Tale aumento viene ritenuto sufficiente per confermare la cubatura residua prevista dal PRG, pari a circa 1,6 milioni di metri cubi, a cui poi si aggiunge un "tesoretto" di altri 1,2 milioni di metri cubi.
Poiché il PRG rappresenta il primo piano degli interventi, con l'approvazione del PAT, le cubature sopra ricordate verranno interamente confermate diventando immediatamente (in via teorica perché trattasi di facoltà concessa) cantierabili (aprendo cioè alla procedura edificatoria da cui la Pubblica Amministrazione non può più recedere) salvo la possibilità di rivederle alla prima variante al piano degli interventi.
Volendo descrivere questo approccio è come se, contando sul fatto che i buoi sono addormentati, si lasciasse aperto un portone della stalla salvo chiuderlo in un secondo momento (ad oggi non fissato) con il rischio assai concreto che alla chiusura della stalla tutti i buoi, o buona parte di essi, siano già scappati.
La giurisprudenza, anche recente, ha più volte sancito la legittimità di ridimensionare la capacità edificatoria di un territorio: basti citare le sentenze del Consiglio di Stato - massimo organo di giustizia amministrativa – n. 2827 del 2003, n. 6656 del 2012 o la recentissima sentenza del 2013 relativa al Comune di Merano. Pertanto la scelta dell'attuale PAT adottato dal Comune di Treviso, è assai più rischiosa per la tutela della ormai scarsa risorsa suolo rispetto alla decisione di ridefinire immediatamente le possibilità edificatorie. Lo strumento del PAT, infatti, pur non essendo conformativo di per sé, rende efficace, come abbiamo visto sopra, senza alcun ripensamento quanto previsto decenni fa e dimostratosi sovradimensionato.
E passiamo al "tesoretto", se è vero che 1,6 milioni di metri cubi, al di là della non perfetta equivalenza tra abitanti reali e teorici, è chiaramente enorme rispetto alle previsioni di crescita della popolazione di Treviso, l'aggiunta di altra cubatura non può rappresentare alcun tesoretto in quanto, come insegna la basilare legge della domanda e dell'offerta, nessun investitore avrà vantaggio ad investire nelle aree "strategiche", soprattutto perché si vincolerebbe a ventilati accordi pubblico-privato che, nelle parole dei progettisti del PAT, dovrebbero essere dettati da "prevalente" interesse pubblico. Tali investimenti privati ci saranno, se mai accadrà, solo una volta esaurita la cubatura residua del PRG ovvero "mai", considerato il sovradimensionamento delle esigenze edificatorie ricordato e sotto gli occhi di tutti da anni.
E non intendo aprire il capito dello sfitto e inutilizzato stimato dai documenti del PAT in altrettanta cubatura rispetto al tesoretto (1 milione abbondante di metri cubi). Sfitto e inutilizzato che richiederebbe una verifica puntuale del patrimonio (residenziale e industriale) disponibile, a partire dai dati già archiviati integrandoli con eventuali rilevazioni specifiche.
Diviene, pertanto, essenziale ridefinire da subito, con gli strumenti tecnico urbanistici più opportuni, le cubature della Treviso che verrà, anche ricorrendo a strumenti perequativi e di credito edilizio che garantiscano la remuneratività delle aree già previste dal PRG ma con indici edificatori tali da arrivare a cubature complessive decisamente inferiori e tali da rendere appetibili quelle zone ritenute strategiche che, senza la presenza di un interesse - e relative risorse - anche privato, resteranno inutilizzate e abbandonate.
Da ultimo, nel quadro sopra delineato, risulta irrinunciabile la tutela del suolo libero, già fortemente depauperato negli ultimi decenni e, in particolare, la tutela della superficie agricola utilizzata, preservandola da ulteriori trasformazioni che, al di là dei requisiti minimi di legge, garantiscano un patrimonio - questo sì un vero tesoro - per le future generazioni."

Alessandro Gnocchi

Riferimenti provenienti da: Tribuna di Treviso online, Oggi Treviso, Comune di Treviso Sito, Blog Lista Civica Treviso M5S, Blog di Italia Nostra sezione Treviso


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