mercoledì 2 aprile 2014

Modifica allo statuto di Trevisosta Srl: un #rischio per le casse comunali

Lunedì 31 marzo 2014 nel Consiglio comunale di Treviso è stata approvata dalla maggioranza (politica e numerica) dei consiglieri la modifica dello Statuto della società Trevisosta Srl.
Tale modifica avrebbe potuto limitarsi alla sola durata della società (attualmente fissata al 30 giugno 2014) portandola al 31 dicembre 2050. 
Sono state, invece, approvate anche altre modifiche dello statuto che non solo minimamente legate all'operatività della società per il Comune di Treviso, permetteranno, invece, alla società Trevisosta Srl di tentare di aggiudicarsi il servizio di gestione della sosta a pagamento anche al di fuori del nostro territorio comunale.
E perché questo è un rischio?
Provo a raccontarvelo nelle righe che seguono...

Bisogna evidenziare che Trevisosta Srl è in parte proprietà del Comune di Treviso (per circa il 24%). La partecipazione è indiretta in quanto la quota di Trevisosta Srl è detenuta dall'attuale ACTT Servizi Spa che, per oltre il 70%, è del Comune di Treviso. Il problema fondamentale è proprio questo: Trevisosta Srl è in parte pubblica e, su questo fatto, la legge è molto restrittiva perché la tutela della libera concorrenza e del mercato richiede che i concorrenti siano sullo stesso piano. Una società a partecipazione pubblica, al contrario, ha il vantaggio di essere un interlocutore privilegiato per l'ente che ne detiene le azioni e potrebbe avere commesse "garantite".

La delicatezza della questione è tale che è stato richiesto un parere all'avvocatura del Comune di Treviso il qualeper quanto propenda favorevolmente per la modifica in discussione, non trascura di evidenziare, sulla base delle sentenze della magistratura, che "l'evoluzione normativa mostra un netto sfavore per la costituzione e il mantenimento di società da parte di enti pubblici, persino per quanto riguarda gli enti locali [...] e persino quando si tratta di società create per i fini istituzionali dell'ente". Disfavore [cioè sfavore] accentuato dalla recente Legge n. 135/2012.
Tanto è vero che in conclusione, "stante la indubbia delicatezza e complessità della questione", ritiene condivisibile la necessità di una richiesta di parere anche alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti in ordine all'ammissibilità della modifica statutaria.

E allora: perché non si è attesa la pronuncia della Corte dei Conti?

La risposta ci è stata data in Commissione Bilancio: 
la società vuole partecipare a una gara in un comune della Provincia di Treviso ad aprile e quindi non si può aspettare.

Chi non può aspettare? 

Forse la società Trevisosta Srl, ma il Comune di Treviso e i suoi amministratori dovrebbero seguire la buona norma della prudenza così da evitare spiacevoli conseguenze per la collettività!
Se per ipotesi, la società Trevisosta Srl, grazie alla modifica statutaria, partecipasse alla gara e la vincesse e poi, ci fosse un ricorso che portasse a dichiarare illegittima la modifica statutaria magari anche con una sentenza di risarcimento danni alla ricorrente, chi pagherebbe? Solo Trevisosta Srl? O sarebbe forse chiamato anche il Comune di Treviso per avere avallato una scelta illegittima? Pagherebbero i consiglieri comunali che hanno espresso parere favorevole o ci rimetterebbero le casse comunali e, quindi, tutti noi cittadini di Treviso?
Una gara (ad aprile) vale questo rischio?

Io, e con me gli altri consiglieri di minoranza, non intendiamo rischiare un euro dei cittadini di Treviso per una decisione che non reca alcun vantaggio a Treviso ma forse solo a qualcun'altro!


p.s.: un ultimo dubbio: la società Parcheggi Italia Spa, azionista di Trevisosta Srl, è solo omonima dell'altra...?

p.s.2: il Segretario generale del Comune durante la seduta ha opportunamente evidenziato che eventuali ricorsi vengono presentati contro chi aggiudica un appalto, non a chi partecipa alla gara. Però è evidente che se Trevisosta Srl volesse opporsi a un ricorso dovrebbe sostenere spese legali che, in caso di sconfitta, potrebbero esserle totalmente addebitate con un danno economico per la società e, dunque, per chi ne è azionista, compreso il Comune di Treviso... (ed è solo un esempio, le conseguenze di un'azione illegittima non sono sempre facilmente prevedibili).






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