martedì 26 agosto 2014

Un anno fa, ieri: impegno, forza di volontà, attenzione a ciò che accade attorno e essere ricettivi di Eva Previti

Sono letteralmente innamorata del concetto di bene pubblico e di “cosa pubblica” perché credo che i pensatori greci, quando idearono la Democrazia, abbiano messo al centro delle loro discussioni il bene della collettività e tutto ciò che può scaturire da un’equilibrata e onesta gestione del potere.

La comunità in cui ognuno di noi vive è il riflesso di mille sfaccettature diverse, è il risultato dei nostri comportamenti e del nostro modo di porci gli uni verso gli altri. Quindi se ci troviamo di fronte a delle comunità problematiche è perché i singoli che le compongono evidentemente non sono stati in grado di dare il meglio di sé, per il bene di tutti.

Non è un atteggiamento moralista, il mio. Non parlo, cioè, di gente che si comporta bene o male. Parlo di persone che decidono di impegnarsi – magari nel loro piccolo – affinché la condizione di tutti sia paritaria e il livello di benessere (non solo economico ovviamente) sia ad un buon livello per tutti.

Non credo nei politicanti di mestiere, ho molta fiducia invece in chi mette la sua professionalità (architetti, commercialisti, avvocati, docenti eccetera) al servizio della società in cui vive per cercare, assieme ai propri concittadini, di raggiungere i migliori risultati, in modo adeguato ed efficiente.

Dato il mio interesse per “la cosa pubblica” ho iniziato a cercare uno spazio in cui potermi avvicinare alla “politica” grazie a Beppe Grillo e al movimento da lui fondato. Nel 2007 per motivi personali e di “credo politico” differente, ho però deciso di prendere un’altra strada e di abbandonare le modalità di approccio troppo trionfalistiche prese come modello dal movimento in quel periodo, per dedicarmi a problematiche ambientalistiche strettamente legate al territorio. Ho potuto affrontare temi come l’elettrosmog, le discariche di amianto, la tematica dell’acqua come bene comune eccetera, affiancandomi di volta in volta ai comitati sorti per combattere una piuttosto che l’altra battaglia.

Insomma sono una persona alla quale piace poco la fuffa e che preferisce sporcarsi le mani con problemi reali, cercando di apportare un po’ di aiuto nel mio piccolo.

La mia amicizia con Franco Dal Col, ex grillino come me, mi ha permesso di rimanere sempre abbastanza informata di ciò che succedeva nelle nostre zone a livello politico e, grazie a questo, nel marzo del 2014 Franco mi ha parlato di Alessandro e del suo gruppo, proponendomi di partecipare a qualche riunione.

Sappiamo tutti come è finita la storia legata al “Caso Gnocchi” e, nell'agosto del 2013, Alessandro è stato ufficialmente sfiduciato dal M5S.

Da lì è partito un percorso a tratti tortuoso, ma un percorso libero nelle idee e nelle modalità.

Per me essermi di nuovo avvicinata alla “politica” ha rappresentato un punto di svolta, un nuovo inizio, dopo anni di standby e mi ha permesso di sentirmi nuovamente partecipe di un gruppo, di un insieme di persone fermamente motivate ad ottenere il meglio possibile dalla gestione della “cosa pubblica”.

Essere all'interno di un team simile significa metterci impegno, avere una buona forza di volontà, essere attenti a quello che accade attorno ogni giorno e stare con le antenne alzate, sempre ricettivi.

Non è semplice partecipare ad un consiglio comunale o tirare le fila dopo aver assistito ad una commissione urbanistica, perché è vero che chi “è dentro” la politica parla politichese. Il nostro scopo è fare da tramite tra questo mare di scartoffie e termini astrusi, e chi ha voglia di tirarsi su le maniche e capire qualcosa di più in merito all'amministrazione: ecco il nostro scopo. Passiamo, infatti, serate intere ad analizzare dati, rapporti sul Pat, cercare di capire se le scelte che sta facendo l’amministrazione siano o meno in linea con il programma elettorale per cui è stata eletta.

I progetti sono molti, come quello di cercare di far approvare in Consiglio Comunale un regolamento che disciplini l’uso degli agro farmaci i territorio comunale, oppure organizzare delle serate informative che riguardino la Cittadella della Salute, il Pat, la raccolta differenziata e molto altro.

Insomma di lavoro ce n’è sempre molto, ma fortunatamente i miei compagni di “viaggio” sono tanti e tutti ben corazzati.

Eva Previti

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