domenica 19 luglio 2015

Rifiuto vegetale di #Treviso: le motivazioni che non reggono e la possibile (ri)scoperta

La Tribuna, 14-7-2015
Questo trafiletto riprende quanto abbiamo denunciato in merito alla variazione del costo del ritiro dei rifiuti vegetali domestici ma non risolve alcuna delle questioni sollevate, infatti:

  • o vanno integrate le tariffe tra i due consorzi di gestione dei rifiuti - ennesima conseguenza evidentemente sottovalutata rispetto all'ingresso entusiasta di Treviso nel "nuovo" Priula, votata dalla maggioranza senza alcun tipo di riflessione preliminare nel consiglio comunale di febbraio scorso - e, quindi, non c'è scelta, oppure è una scelta e va motivata, magari con un minimo di ragionevolezza;
  • la copertura dei costi del servizio attraverso la tariffa applicata è un requisito di legge, semmai cambia la suddivisione degli oneri tra i vari utenti. Perciò, se fosse vero ciò che si legge in questa "opinione", non si capisce perché la raccolta del vegetale sia l'unica che va finanziata mentre per le altre frazioni recuperabili non è necessario: a meno di altre novità tariffarie comunicate dopo la loro introduzione, infatti, ci risulta che per gli svuotamenti di umido, vetro-plastica-metallo e carta, almeno per le utenze domestiche, non si paghi nulla. Anche perché, se dobbiamo credere a quello che ci viene detto di solito, gli utenti domestici pagano in base al secco prodotto, cioè alla parte più difficilmente, o per nulla, recuperabile e non sembra che questo abbia mai scandalizzato nessuno;
  • ben venga il proficuo confronto tra Comune e Contarina, peraltro chiesto e richiesto a gran voce dalle opposizioni (noi e Giovanni Gajo di Prima Treviso in testa), ma ci pare il minimo sindacale che chi gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti assicuri, o almeno ci provi, anche il decoro delle strade e, magari, un'attenzione costante per agevolare, per quanto possibile, l'impegno dei cittadini/utenti;
  • infine ci mancherebbe anche che non si potesse rinunciare all'uso del bidone del vegetale, educazione (aziendale) lo avrebbe previsto prima dell'applicazione della nuova tariffazione e non in corso d'opera... ma si sa: il rispetto degli utenti, e dei cittadini, è arduo e si preferisce fare tutto ex-post, cioè a decisioni già prese e attuate...
Per concludere, tentare, e sperare, di risolvere tutto con la contrapposizione ideologica,con la Lega in particolare, o con le opposizioni in generale, ci pare diventato ormai noioso e anche inutile.
Tra l'altro proprio l'Amministrazione leghista aveva votato l'ingresso del Comune di Treviso nel consorzio Priula, e quindi il passaggio al "porta a porta", ancora prima delle ultime elezioni di maggio 2013.

Ci piacerebbe, piuttosto, che si parlasse dei fatti concreti, andando oltre la semplice elencazione di numeri e cifre, badando alla sostanza delle cose e al significato di quei numeri e cifre...
Certo, per farlo, bisognerebbe conoscere la materia di cui si sta pontificando...

Perciò, forse, non è un caso che anche alcuni esponenti dell'attuale maggioranza consiliare abbiano riscoperto l'ordine del giorno, mio e delle opposizioni, che, assai banalmente, già 5 mesi fa chiedeva, tra le altre cose, che il Comune si impegnasse almeno a fare relazionare il Consorzio Priula sulle decisioni più rilevanti, incluse le scelte tariffarie, in commissioni consiliari pubbliche aperte ai cittadini.

Grazie alla suddetta (ri)scoperta della maggioranza, l'ordine del giorno sarà messo, finalmente, al voto nel consiglio comunale di giovedì prossimo 23 luglio: speroamo che, oltre a metterlo al voto, l'Amministrazione si renda conto che sarebbe utile per i trevigiani approvarlo... 

Nessun commento:

Posta un commento