martedì 29 luglio 2014

Consiglio comunale di #Treviso, tema #2: l'osservazione del Sindaco sul PAT

Come ricordato in altro post Venerdì 25 luglio scorso si è tenuto il Consiglio comunale di Treviso su una serie di argomenti scottanti.

Qui vi scrivo della comunicazione del Sindaco in merito al Piano di Assetto del Territorio (PAT)

A causa di una serie di modifiche alla sequenza dei lavori abbiamo ascoltato la comunicazione del Sindaco ma non ci è stata data la possibilità di esprimere i nostri commenti al riguardo.

Dalla comunicazione ho appreso che il Sindaco nella commissione urbanistica del 14 luglio, alla quale non avevo potuto presenziare, aveva chiesto ai consiglieri comunali eventuali contributi alla bozza di osservazione che ci aveva anticipato e che verrà portata nella Conferenza di servizi che deciderà dell'approvazione del PAT e di tutte le osservazioni dei cittadini pervenute fino a oggi.

Se avessi potuto in Consiglio comunale avrei fatto notare quanto segue.
Innanzitutto, poiché il Sindaco attende ancora proposte di modifiche da parte dei consiglieri comunali, non sorprende che la bozza di testo dell'Osservazione del Sindaco che ci era stata fornita confermi quanto già contenuto nell'atto di indirizzo che aveva sancito la sostanziale esclusione del Consiglio comunale dal tema PAT.

A parte qualche bella parola, infatti, la sostanza del PAT cosiddetto "della Lega" rimane inalterata. Il tutto, immagino, per escludere qualsiasi fase di riadozione o ripubblicazione del PAT.
E ciò al di là di certe affermazioni di altri che, temo, non abbiano avuto il tempo necessario per approfondire il contenuto degli atti e, probabilmente, non hanno neppure confrontato le osservazioni mandate con quanto abbozzato dal Sindaco.
Sul dimensionamento, infatti, cioè sui metri cubi di cemento ritenuti necessari per i prossimi dieci anni a Treviso "non si è voluto alterare i principi informatori del dimensionamento del PAT", per dirla con il testo dell'osservazione del Sindaco.
Nonostante, quindi, tutte le osservazioni dei cittadini che, lo avrei ricordato al Sindaco, sconfessano profondamente quelle stime in modo molto più articolato e puntuale di quanto facciano atto di indirizzo e osservazione del Sindaco. 

Ad oggi, della propagandata riduzione di 1 milione di metri cubi resta il reale taglio di soli 370 mila metri cubi, sui 2 milioni e 800 mila previsti dal PAT "della Lega". Questa riduzione, inoltre, incide solo sulla parte "strategica" cioè su quella parte per la quale non c'è alcun progetto o richiesta edilizia in itinere. 
Mentre gli altri 600-650 mila metri cubi saranno eliminati alla prima variante al PI (cioè alla prima variante al piano degli interventi, quando ci sarà) e soltanto per quelle "aree di espansione residenziale, il cui piano urbanistico attuativo (P.U.A.) non risulti ancora adottato dalla Giunta Comunale [...], fatti comunque salvi, [...] anche in assenza dei piani attuativi gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e quelli di completamento su parti del territorio già dotate delle principali opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da individuare puntualmente in sede di P.I.".
Si prevede, addirittura, "in ogni caso che non meno del 50% della potenzialità edificatoria massima prevista negli ambiti di saturazione a prevalente destinazione residenziale, soggetti a Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) non ancora adottati dalla Giunta Comunale" cioè di quella potenzialità edificatoria che in linea teorica potrebbe essere eliminata, derivi da diritti edificatori "trasferiti da altre zone" comprese le zone strategiche.
In sostanza: invece di tentare di concentrare nelle aree ritenute strategiche la capacità edificatoria che non si può negare perché già "concessa", si agisce all'esatto contrario spostando 
in aree residenziali, fino a saturarle, i volumi che potrebbero servire per riqualificare le aree strategiche.

VI faccio notare che il PAT "della Lega" già prevedeva la decadenza 
alla prima variante del PI di tutti i diritti edificatori non "attuati" senza alcuna limitazione o stima di cubatura che nell'osservazione del Sindaco si riduce a 600-650 mila metri cubi.

Nell'osservazione del Sindaco, va riconosciuto, sono presenti "pennellate di verde" come il "bosco urbano" e relative varianti compreso il bosco planiziale. Anche se una persona che conoscesse bene l'argomento potrebbe commentare che sembra non vi sia alcuna idea di cosa sia un bosco planiziale e che si parli a vanvera.


Avrei perciò ricordato al Sindaco, che attende proposte, che un enorme lavoro è stato già fatto dei cittadini con le loro osservazioni e che c'è quello, forse più modesto, delle numerose sedute della commissione urbanistica riportato nei relativi verbali.

Non credo, quindi, serva riproporre un'altra volta gli stessi contenuti ma basterebbe la volontà di prendere in considerazione questo lavoro.

Avrei comunque approfittato del Consiglio comunale per ricordare, solo come esempio, un paio di temi tra tutti quelli che vanno presi in considerazione.

1) La perimetrazione del Parco dello Storga deve comprendere anche la riva destra del fiume, come da indicazione unanime della Commissione. 

Al momento, nella bozza di osservazione del Sindaco, si cita solo in un piccolo passaggio la Storga, per quanto riguarda "un corridoio ambientale del Sile ma anche dello Storga" con un percorso che congiunga la Restera a Ponte della Gobba-Scalo Motta-Caserma Salsa. 
A dirla tutta il percorso così individuato nell'osservazione del Sindaco andrebbe a interessare il Limbraga più che la Storga.
Perciò sosterrò anche io la raccolta firme del gruppo di lavoro Storga, ma mi sarebbe piaciuto che già nella bozza di osservazione del Sindaco comparisse la risposta positiva a questa esigenza.

2) Importante è anche l'osservazione relativa alla Treviso-Ostiglia che, nella "carta dei progetti e delle strategie" del PAT vede appaiata una strada alla pista ciclabile
Il percorso ciclopedonale della Treviso Ostiglia ha generato tanto clamore propagandistico ma, da quella carta, almeno nella parte del Comune di Treviso, si vede l'intera zona dedicata a tram, strade, rotonde e non certo a una pista nel verde.
foto di un amico: via Aeroporto, via dei Brilli
E ciò nonostante il fatto che nel tratto tra via Aeroporto e via dei Brilli siano stati spesi non pochi soldi per rendere percorribile il sedime ai pedoni/cicli, anche se il lavoro non è stato dei migliori.

Mi auguro che la città SMART sappia trarre le indicazioni necessarie da quello che è già stato elaborato senza reiterare di volta in volta la richiesta di contributi rinviandone sempre il recepimento




A casa mia, questo modo di fare si chiama "prendere per i fondelli il prossimo".

Nessun commento:

Posta un commento