lunedì 28 luglio 2014

Consiglio comunale di #Treviso, tema #1: la Cittadella della salute

Venerdì 25 luglio scorso si è tenuto il Consiglio comunale di Treviso su una serie di argomenti scottanti di cui vi racconterò nei prossimi giorni.

Oggi vi scrivo della nuova Cittadella della Salute

Dopo l'incontro con il Direttore generale dell'ULSS n. 9 di Treviso e gli altri vertici dell'azienda avevo già esplicitato le mie considerazioni.

Ho espresso le stesse considerazioni e perplessità  in Consiglio comunale e infatti, unico a farlo, ho votato contrario allo schema di accordo di programma tra Comune di Treviso e Azienda Sanitaria che conferma, in via preventiva, le deroghe già ipotizzate nel 2010 dalla precedente Amministrazione, con qualche piccola attenuazione:


  • la distanza dal Sile dei nuovi edifici sarà leggermente superiore a quanto inizialmente richiesto. Grazie a un emendamento della maggioranza si è arrivati a 12,5 m, comunque sempre ben al di sotto dei 20 m "di legge";
  • l'indice di edificabilità in deroga è di 2,2 metri cubi al metro quadro rispetto al valore di 1,9 fissato dal Piano regolatore generale (PRG) vigente. Tale extra sarà limitato alle volumetrie necessarie per esigenze "sanitarie".

Curiosamente nel 2010 le opposizioni di allora che oggi governano la nostra città avevano votato come me venerdì, cioè nel modo diametralmente opposto a quello in cui si sono espresse questa volta. Ha fatto eccezione solo un piccolo gruppetto di coraggiosi del PD e i consiglieri comunali di SEL che non hanno partecipato al voto o si sono astenuti.

Abbastanza marginali, a mio giudizio, sono le conquiste di cui si sono vantati Sindaco, Giunta e quasi tutta la maggioranza per "giustificare" il voltafaccia o, come lo chiamerebbero loro, il "cambiaverso":
a) il rinvio del tema relativo al Distretto sanitario, stralciato dall'accordo sul nuovo ospedale;
b) la previsione di 1.000 posti auto in zona Ca' Foncello;
c) lo stanziamento di 100.000 euro aggiuntivi da parte dell'ULSS per affrontare il tema della viabilità;
d) una possibile disponibilità della Regione a confrontarsi sulla questione;
e) l'attenuazione delle deroghe che indicavo sopra.

Ma perché tali conquiste sono del tutto marginali?
a) Il tema del nuovo Distretto sanitario, come ha ricordato il Direttore generale dell'ULSS nell'incontro del 16 luglionon può essere ignorato perciò si tratta solo di un rinvio del problema a data da destinarsi, senza alcuna chiara indicazione su come si intenda risolverlo
Se è così urgente il rinnovo dell'ospedale Ca' Foncello mi sfugge il motivo per cui le strutture di Borgo Cavalli, per citare quelle più discusse in questi mesi, che sono altrettanto bisognose di interventi di ristrutturazione, dovrebbero essere questione da non affrontare ora.

b) Il progetto preliminare della nuova Cittadella per il quale sono stati aggiudicati i lavori in via provvisoria prevede già 700 nuovi posti auto. Il risultato del Comune è solo di averne ottenuti 300 in più. Dei 1.000 posti, poi, quasi la metà sarà comunque a pagamento a giudicare da quanto affermato dal rappresentante dell'ULSS n. 9 ascoltato nella commissione urbanistica di venerdì scorso (sì, solo due ore prima del consiglio in cui si sarebbe votato il provvedimento).
Tra l'altro il Comune di Treviso ha già in cassa risorse (derivanti da quanto pagato da chi ha realizzato interventi edilizi e non ha trovato il posto per realizzare parcheggi, specie nelle aree del centro città) sufficienti a realizzare tutti i parcheggi necessari e non le ha ancora utilizzate perché non vi sono aree disponibili nelle quali abbia davvero senso realizzare parcheggi.

c) Il valore complessivo dell'affare nuova Cittadella della Salute, come avevo scritto nel mio precedente post, è di circa 1 miliardo di euro (mille milioni), perciò 100.000 euro non sono che una mancia! O dovremmo dire elemosina, visto che parliamo di un decimillesimo della torta complessiva! Un risultato ridicolo!
Tra l'altro la terza potenziale cordata di imprese che poteva aggiudicarsi l'opera offriva un risparmio di oltre 50 milioni di euro per le casse pubbliche, le nostre tasche!

d) Dal Consiglio comunale di ieri è uscita, ancora una volta, una delega in bianco al Sindaco per "trattare" non si sa cosa, non si sa come, non si sa con quale capacità contrattuale, con gli altri soggetti, inclusa la Regione. 
Il fatto che nella Conferenza dei Sindaci dell'ULSS n. 9 il Sindaco di Treviso non abbia assunto il ruolo di presidenza che gli spettava lascia ampissimi dubbi che questa trattativa porti a qualcosa di concreto. E le manovre di questi giorni sanno più di corsa ai ripari che di reale protagonismo.

e) Come già scritto, nessuno dal 2007 ad oggi si è preoccupato di pretendere, o almeno chiedere, che un'opera che vale un miliardo di euro in totale e 250 milioni di euro solo per la parte "edilizia" rispettasse le norme attuali. 
Addirittura in Consiglio comunale chi ha votato a favore delle deroghe ha affermato che:
- le deroghe sulle distanze riguardano solo un fronte di quasi 25 m a bordo Sile rispetto all'intero sviluppo dell'area della nuova Cittadella;
- la deroga volumetrica non è nemmeno detto che alla fine risulti necessaria e comunque sarà limitata a esigenze sanitarie.
Peccato che il dato della volumetria è complessivo e, quindi, la deroga potrà sì limitarsi a volumi sanitari ma questi si sommeranno a tutto il resto (che comprende i volumi non sanitari: bar, negozi, ecc.) che è già stato progettato per essere al limite massimo concesso dal PRG vigente.
Allora mi chiedo: se le deroghe sono così marginali quanto "costerebbe" esigere che un Ente pubblico rispetti le norme? 

L'unica certezza è che venerdì in Consiglio è stata gettata al vento forse l'ultima occasione che avevamo per imporre questo vincolo e vedere se fosse davvero impossibile da rispettare.
La procedura del project financing, infatti, prevede che l'aggiudicazione avvenga su un progetto preliminare e che poi, in Conferenza di Servizi, tutti gli Enti competenti facciano presente i requisiti e le prescrizioni che i progettisti dovranno rispettare. Sulla base di questi requisiti e prescrizioni sarà poi predisposto il progetto definitivo.
Già nella conferenza di Servizi preliminare del luglio 2013, di cui ho saputo solo attraverso una richiesta di accesso atti, il Comune di Treviso avrebbe potuto fare valere questi limiti. Venerdì scorso, a un anno esatto, si è rinunciato di nuovo a fare rispettare i limiti vigenti. Così, in base al nuovo accordo di programma e alle deroghe preannunciate, l'ULSS aggiudicherà in via definitiva l'appalto alla cordata piazzatasi per prima.
Dopo questa ennesima occasione perduta nessuno avrà più il coraggio di pretendere il rispetto delle regole su questo mega progetto.

Un'ultima annotazione: nello stesso seduta di venerdì è stato revocato il provvedimento del Consiglio comunale che aveva disposto l'alienazione di alcuni immobili all'interno del "risiko" Cittadella collegato alla questione Distretto sanitario. La giustificazione riportata nella Deliberazione approvata è che il provvedimento precedente è stato revocato "non sussistendo più le ragioni di opportunità e convenienza che [lo] hanno legittimato".

Considerato che:
- come pacificamente ammesso dal capogruppo PD in Consiglio comunale, il project financing, per sua natura, costa alla collettività sicuramente di più di un mutuo acceso da un Ente pubblico a condizioni di mercato;
- gli scandali più o meno recenti hanno dimostrato quanto sia "rischioso"  il sistema del project financing che, nel caso di Treviso, prevede comunque un esborso di denaro pubblico pari a 124 milioni di euro, la metà dei soli lavori edilizi, a cui si aggiungono i 42 milioni di euro all'anno che l'USL garantirà alla cordata vincitrice per la fornitura dei "servizi accessori" per i prossimi 20 anni e oltre;
- almeno le prime 4 cordate di imprese che hanno presentato le proprie offerte, sulle 6 totali, sono più o meno direttamente coinvolte da inchieste giudiziarie;
- con un progetto che prevede un cantiere aperto per almeno 7 anni, all'interno di un ospedale che resterà attivo, non sembra così remota l'eventualità di fermi cantiere di durata imprevedibile per possibili scandali, carcerazioni preventive, fallimenti o altro, come la vicenda EXPO di Milano pare fare temere;

siamo così sicuri che non sussistano ragionevoli motivi per un ripensamento? Davvero non esistono alternative?

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