giovedì 25 settembre 2014

Cittadella della Salute di #Treviso: un accordo da migliorare

Ne avevo scritto in occasione della pubblicazione della proposta di accordo per il via libera alla Nuova Cittadella della Salute di Treviso.
Per fortuna, nonostante il breve tempo a disposizione, diversi hanno presentato le loro osservazioni e un bell'esempio è quello che mi ha concesso di pubblicare un cittadino di Treviso non legato ad alcun partito.
Anche io ho voluto offrire qualche riflessione a chi ha deciso che bisogna andare a vanti a testa bassa, nonostante le indiscutibili perplessità che solleva l'operazione.

La breve sintesi di alcuni degli aspetti secondo me più critici è riportata di seguito:

  • Incompletezza della documentazione pubblicata
Avevo già evidenziato che non sono stati pubblicati alcuni dei pareri degli Enti preposti, e in particolare, di:
- Regione Veneto su aspetti idraulici e sismici;
- Provincia di Treviso sulla Valutazione di Incidenza Ambientale;
- Parco naturale Regionale del Fiume Sile per gli aspetti di competenza.
Appare ovvio che ciò rende incompleta la documentazione messa a disposizione dei cittadini (tra l'altro non è stata fornita neppure a me, che l'ho chiesta come consigliere comunale) per formulare le osservazioni. La documentazione completa andrebbe quindi ripubblicata e andrebbe data l'opportunità ai cittadini di formulare osservazioni con il quadro completo delle informazioni disponibili.
  • Attività del Comitato di Vigilanza
Viene previsto un Comitato nel quale, però, non sarà rappresentato l'Ente Parco Sile e non è neppure chiaro se vigilerà solo sugli impegni dell'accordo o sull'intero megaprogetto.

È necessario un vero Organismo di controllo su tutte le fasi del progetto e sui servizi che saranno offerti ai cittadini e ai lavoratori dell'ULSS a seguito della realizzazione della nuova Cittadella.
Tale Organismo dovrebbe, inoltre, pubblicare gli esiti dei controlli.

  • Altri interventi – realizzazione 1.000 posti auto
Questo impegno è stato valutato in base a una relazione di "analisi degli effetti che l’attuazione della Cittadella della Salute avrà sulla rete viaria" che non è stata messa a disposizione dei cittadini.

Inoltre la realizzazione di 1.000 nuovi posti auto sarebbe da sola un'opera di cui valutare l'impatto ambientale. Potrebbe addirittura risultare che non è possibile realizzare tutti questi posti auto. Ma è anche possibile che non siano neppure sufficienti. Infatti l'accordo stesso non esclude l'eventualità che i parcheggi previsti risultino “particolarmente inadeguati”.

Però l'accordo nulla dice di concreto su come si dovrebbe fare fronte a tale inadeguatezza.

Risulta quindi necessario che siano chiariti questi aspetti e che si preveda esplicitamente il caso in cui i contenuti dell'accordo pubblicato cambino, anche profondamente, e che venga offerta la possibilità di formulare osservazioni anche rispetto a questi nuovi scenari.

  • Altri interventi – realizzazione interventi concernenti la rete viaria
Si prevede che vengano realizzati altri interventi sulla rete viaria con un tetto massimo di spesa di 100.000 euro al netto dell’IVA. Si dice trattarsi di una stima ma non si dice nulla di cosa accadrebbe qualora il tetto venisse superato e chi dovrebbe pagare l'eventuale differenza.

Tra l'altro non è chiaro da dove venga questa stima.

In ogni caso è necessario che si definisca esattamente chi deve mettere i soldi e cosa succederebbe qualora non bastassero.

Infine 100.000 euro per un'opera che vale un giro d'affari da 1 miliardo di euro appaiono abbastanza risibili.
  • Decadenza della variante
Stranamente l'accordo prevede che la variante urbanistica, quella necessaria affinché possa essere realizzato il progetto che è stato ritenuto più idoneo tra tutti quelli arrivati all'ULSS (e che costa circa 60 milioni di euro più di altri), decada trascorsi 4 anni senza che nessuno apra il cantiere al Ca' Foncello.

Mi pare piuttosto strano che, con tutta la fretta che il Comune oggi ha di procedere su una vicenda partita nel 2007, si ipotizzi che nemmeno una recinzione venga infissa da qui a 4 anni.
Dato che la Nuova Cittadella della Salute deve (secondo alcuni) e può essere realizzata in deroga rispetto alle norme urbanistiche perché opera di rilevante interesse pubblico, ritengo che sia necessario individuare la scadenza dei 3 anni che la normativa fissa per la dichiarazione di urgenza e pubblica utilità di un'opera e non i 4 anni. 
  • Eventuali interventi di bonifica
Sembra che la questione di un'area produttiva dismessa (la ex Vetrelco) preoccupi solo perché si vuole poterla abbattere ma nessuno sembra essersi posto la domanda se ci possano essere cisterne di combustibile interrate dismesse o possibili altri inquinamenti, né a come fare per risolvere il problema, prima di costruirci sopra il "polo della formazione".

Detta questione, a mio giudizio, dovrebbe essere presa seriamente in considerazione al fine di evitare spiacevoli contrattempi non così infrequenti

  • Procedimento amministrativo
A mio giudizio non sono state seguite le procedure amministrative più corrette, che avrebbero permesso di raddoppiare i tempi a disposizione dei cittadini per studiare i documenti e per formulare osservazioni che avrebbero potuto essere più precise, circostanziate o anche solo più numerose. Con ciò permettendo di arrivare a un migliore progetto di nuova Cittadella.

Avrebbe dovuto essere la Regione Veneto a promuovere l'accordo di programma tra i vari Enti. Regione che non risulta neppure tra i firmatari e che, dunque, non scuce un solo euro in più, né si impegna a fare alcunché di più del "minimo sindacale".

  • Assenza di esplicito riferimento alla valutazione tecnica istruttoria delle competenti strutture comunali
Appare curioso che la relazione urbanistica allegata all'accordo affermi che le modifiche al Piano Regolatore del Comune di Treviso collegate alla realizzazione della Nuova Cittadella della Salute si sostanziano in variazioni di non sostanziale rilevanza.

Fatto curioso questo perché, per citare un solo aspetto, con l'aumento dell'indice di edificabilità si consentono nuovi volumi per 650.000 m3 corrispondenti a un aumento percentuale di quasi il 16% rispetto a quello attualmente realizzabile.

Perciò, forse, non sorprende che la relazione sia firmata dai progettisti e non risulti esplicitamente "validata" dagli Uffici comunali con il richiamo a una documentata istruttoria in merito.

Anche il vincolo all'utilizzo sanitario di tali extra-volumi appare più che altro uno specchietto per le allodole, considerato che nel volume totale complessivo entra tutto e non pare sia quantificato il limite non derogabile per i volumi "non sanitari" realizzabili nell'intero complesso.
  • Destinazione d'uso dell'area e compatibilità degli interventi
Dalla lettura delle norme del Piano Regolatore (PRG) sembra che l'area del Ca' Foncello, e quindi della nuova Cittadella della Salute, sia vincolata a essere destinata "ad infrastrutture ospedaliere, case di cura, ambulatori, strutture sociali, assistenziali, sanitarie e per l’accoglimento dell’infanzia, degli anziani e dei portatori di handicap, alla formazione e istruzione del personale medico e paramedico, nonché delle sedi istituzionali delle categorie professionali (medici, paramedici, infermieri) e associazioni Onlus".

I dati principali dell'intervento progettuale, però, mostrano chiaramente che, all'interno delle aree non sanitarie, quelle commerciali occuperanno una superficie di 1.287 m2.

Non è chiaro perciò come mai questa previsione non compaia tra le deroghe sancite nell'accordo.










Nessun commento:

Posta un commento