lunedì 4 agosto 2014

Consiglio comunale di #Treviso, tema #4: i megastore in centro storico

Siamo al quarto resoconto del Consiglio comunale di venerdì 25 luglio scorso che ha affrontato serie di argomenti scottanti di cui vi sto raccontando a puntate.

Oggi parliamo delle medie e grandi strutture di vendita in centro storico.

Un'anticipazione si era avuta sui giornali di qualche tempo fa.

Quello che è successo venerdì ha, secondo me, del paradossale.
Vediamo se sono l'unico a pensarlo...


Si è votata, infatti, l'ennesima variante al Piano regolatore generale (PRG) di Treviso, quel documento che definisce dove e cosa ha senso che venga costruito per offrire utilità e beneficio per la nostra città. Lo stesso documento che sarà a breve superato dal Piano di assetto del territorio (PAT) e dai relativi piani degli interventi (PI).

La variante in questione, indicata con il numero 54, era accompagnata, come di consueto, da una relazione illustrativa predisposta dagli Uffici comunali.


È proprio dalla lettura della relazione degli Uffici che emerge chiaramente come in base ad una legge regionale "In deroga al divieto previsto [...], e comunque fino all'approvazione del primo PAT, possono essere adottate, [...], le varianti allo strumento urbanistico generale finalizzate all'insediamento, esclusivamente all'interno del centro storico, di medie o grandi strutture di vendita".
Tradotto, quindi, con la variante approvata venerdì, si è voluto, usando le parole della relazione degli Uffici, "consentire:
  • ai privati/operatori economici interessati, di presentare istanze finalizzate all’insediamento di medie o grandi strutture di vendita all’interno del centro storico nelle sottozone del vigente PRG che non prevedono una destinazione urbanistica compatibile
  • all’Amministrazione comunale, di accogliere le eventuali istanze di cui sopra, redigendo le conseguenti varianti urbanistiche [...]"

Ancora una volta si procede in deroga per consentire interventi non compatibili con le attuali destinazioni urbanistiche.

Abbiamo già detto che questa nuova  Amministrazione ha deciso di sconfessare la propria campagna elettorale recependo praticamente inalterato il PAT "della Lega", con la scusa, tra le altre, di procedere in fretta a predisporre il piano degli interventi (PI). 
Ma questa volta la maggioranza è arrivata a sconfessare se stessa smentendo il proprio ordine del giorno votato a marzo scorso in cui è scritto: "all'interno del centro storico va escluso l'insediamento di qualsiasi attività commerciale di medie-grandi dimensioni".

In conclusione viene da chiedersi: 
  • a che serve agire in deroga prima dell'approvazione del PAT che dovrebbe essere imminente considerato che non è stato messo minimamente in discussione né è stato cambiato nelle sue componenti fondamentali? 
  • che senso ha dotarsi di strumenti per acconsentire interventi non compatibili urbanisticamente prima di una complessiva rivisitazione del PI?
  • la famigerata prima variante al PI, che dovrebbe eliminare i (pochi) metri cubi di cemento "non attuati" quantificati da questa amministrazione, forse tarderà ad arrivare?
  • si continua a voler procedere per spot senza volersi assumere la responsabilità di pensare realmente al futuro della nostra città al di là delle tante chiacchiere smart?
  • qualcuno pensa che nel centro storico di Treviso debbano entrare numerose strutture di media e grande distribuzione e che perciò ci sarà tempo e modo di pensarci anche dopo una o due o più varianti concesse nell'attesa della revisione del PI o anche solo dell'approvazione del PAT?

Secondo me la sola risposta certa è che si conferma la schizofrenia di chi governa, o dovrebbe governare, la nostra città.

2 commenti:

  1. Solo una domanda/precisazione:
    una volta entrato in vigore definitivamente il PAT il primo PI (non le varianti) non è altro che l'attuale PRG in vigore comprensivo di tutte le varianti compresa questa?
    Grazie

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  2. Sì, infatti la legge regionale che prevede l'approvazione del PAT (o PATI per più comuni) esclude la possibilità di introdurre varianti al PRG prima di concludere l'iter di approvazione del PAT (a Treviso siamo in ritardo di anni). Ma, come sempre in Italia, sono previste delle deroghe a questa regola e in questo caso è stata subito colta l'occasione. Probabilmente già pensando al presunto "beneficio pubblico " derivante: http://alessandrognocchi.blogspot.it/2014/11/treviso-centri-commerciali-in-centro-il.html

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