domenica 12 ottobre 2014

Orti Botanici di #Treviso: addio a un'esperienza pluridecennale

Nel Consiglio comunale di venerdì 10 ottobre scorso ho assistito alla pervicacia con la quale la "nuova" Amministrazione di Treviso compie scelte con poco senso logico.

Siamo, infatti, finalmente giunti al voto sull'ordine del giorno che avevo presentato ancora a fine maggio scorso, insieme a tutta la minoranza, per salvare e rilanciare gli Orti Botanici di Treviso ampliando, se possibile, i soggetti coinvolti nella loro gestione e ripristinando un adeguato finanziamento.

Avremmo così potuto scongiurare la prospettiva di disperdere un patrimonio immenso che negli ultimi decenni l'Accademia Trevigiana del Territorio aveva costruito, curato con passione e regalato, nel quartiere di San Paolo, alla nostra città di Treviso.

Confesso che io come alcuni altri consiglieri di minoranza ci siamo dovuti informare per comprendere, o almeno cominciare a comprendere, la ricchezza di questa esperienza e di questi luoghi sia dal punto di vista naturale e ambientale ma anche, e soprattutto, dal punto di vista culturale e scientifico.

Temo fortemente che Giunta e Consiglieri di maggioranza non abbiano compiuto lo stesso sforzo ritenendo più importante il gesto di rinnovare la gestione, passare per una specie di bando pubblico e attendere nuove proposte invece che garantire continuità a un'esperienza che sfido chiunque a definire fallimentare, deludente o anche solo poco soddisfacente.


L'avere ripetuto in Consiglio comunale di venerdì la scusa della difficoltà a reperire 15.000 euro all'anno a fronte della decisione del Comune di finanziare con 40.000 euro la piantumazione di alberi da parte dei privati, da quanto si sa senza badare ad alcuna logica o senso, dà bene l'idea di quanta poca competenza e quanta insensibilità verso la natura e gli ecosistemi abbiano questa Giunta, i volontari politici di cui si circonda e buona parte dei Consiglieri comunali di maggioranza che governano la nostra città.

E poco vale l'eventualità, che ci auguriamo tutti, che gli Orti botanici di Treviso vadano in mano a persone altrettanto competenti e appassionate di chi anima l'Accademia Trevigiana del Territorio, perché questi mesi d'incertezza non hanno fatto certo bene né alle piante né all'attività scientifica che veniva svolta e che non può prescindere dalla costanza e regolarità delle osservazioni e dello studio.

Aggiornamento del 13/10/2014: la piantumazione segue, a che si capisce dall'avviso, la logica di utilizzare le specie autoctone della lista... non granché di più....

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