mercoledì 30 luglio 2014

Consiglio comunale di #Treviso, tema extra: gli Orti botanici

Siamo a un altro resoconto del Consiglio comunale di venerdì 25 luglio scorso che ha affrontato serie di argomenti scottanti di cui vi sto raccontando a puntate.

Questa volta, però, è la cronaca di quanto non è successo ma arricchito da ciò che è accaduto ieri, martedì 29 luglio.

Per una modifica dell'ordine dei lavori del Consiglio comunale è saltata la replica alla comunicazione del Sindaco sulla sua osservazione al PAT ma sono saltate anche le cosiddette "dichiarazioni di apertura seduta". Si tratta delle comunicazioni che i consiglieri rivolgono ai colleghi, alla Giunta e al pubblico su fatti che ritengono importanti per la nostra città.

Venerdì in Consiglio io avrei parlato degli Orti botanici di Treviso di cui vi ho scritto nei giorni scorsi e di cui è stato scritto sui giornali in più occasioni.

Ieri martedì 29 luglio, inoltre, siamo stati con i consiglieri Mario Conte e Giovanni Gajo all'ingresso dell'orto botanico Francesco Busnello, lì abbiamo incontrato il prof. Anselmi dell'Accademia Trevigiana del Territorio che ha gestito negli ultimi 30 anni questi spazi.

Dovete, pertanto, conoscere alcune informazioni importanti.
Al solito noi consiglieri di minoranza abbiamo saputo solo dai giornali le decisioni della Giunta sul destino degli orti botanici di Treviso. 

La notizia è apparsa sul quotidiano del 23 luglio e il giorno dopo 24 luglio è stato pubblicato un "bando" sul sito internet del Comune.


Faccio presente che più che di bando si tratta di un "Avviso pubblico per l'acquisizione di manifestazioni di interesse per procedere all'affidamento della riqualificazione e gestione degli Orti Botanici".

Questo bando, evidentemente scritto in fretta e furia, afferma contemporaneamente che:
"il presente avviso e la successiva ricezione delle manifestazioni di interesse non vincolano in alcun modo l'Amministrazione";
ma anche che:
"l'Ente si riserva di procedere [...] e di aggiudicare il servizio anche in caso di ricezione di una sola istanza di partecipazione".

Aggiungo che le competenze tecnico-professionali dei partecipanti andranno dimostrate con un semplice curriculum che, in base al modulo prestampato, dovrà essere fornito dalla persona singola che si candida a gestire gli Orti o dal legale rappresentante della associazione o ditta interessata.

Forse si pensa di poter affidare a un singolo, chissà forse a un volontario politico, la riqualificazione degli Orti botanici di Treviso mentre ai consiglieri comunali di minoranza non ci si degna neppure di rispondere direttamente ma lo si fa a mezzo stampainvitandoli a iscriversi all'albo delle associazioni (magari pensando a quella di qualche ex consigliere comunale "amico" dell'attuale Giunta?).

A nessuno, inoltre, è dato conoscere quali criteri di valutazione saranno adottati, considerato che "per la definizione delle modalità di svolgimento della gara si rinvia alla lettera di invito che sarà inviata" solo a chi avrà mandato la propria candidatura.

L'avviso, però, prevede anche la presentazione di una relazione annuale del lavoro svolto. Forse, perciò, la riduzione del finanziamento (5.000 Euro massimi) a un terzo di quello che era erogato all'Accademia (15.000 Euro) è compensata dall'allungamento della frequenza con cui rendere conto all'Amministrazione comunale. Abbiamo infatti appreso dal prof. Anselmi che l'Accademia riceveva i contributi comunali solo dopo presentazione, ogni 3 mesi, di una relazione sul lavoro svolto verificata dal Comune.

L'avviso del Comune parla, infine, di riqualificazione mentre a nostro giudizio, semmai, la scadenza della convenzione con l'Accademia trevigiana del territorio avrebbe dovuto rappresentare un'occasione di rilancio e promozione di un lavoro egregio fatto in tutti questi anni che non ha certo bisogno di essere riqualificato se non dalle conseguenze di questa modalità di procedere della nuova Amministrazione comunale.

Con l'atteggiamento miope e autoritario di questi mesi, infatti, si è incrinato il rapporto trentennale che legava il nostro Comune all'Accademia Trevigiana del Territorio, Accademia che ha saputo creare e mantenere collaborazioni con le strutture universitarie di Padova e Venezia e ottenere riconoscimenti scientifici a livello nazionale e internazionale
Il prof. Anselmi, infatti, dopo il tira e molla di questi mesi difficilmente avrà lo spirito e l'entusiasmo volontaristico che lo ha portato a lavorare per l'ambiente, l'ecologia, la ricerca e per la sua città in questi decenni.

La triste prospettiva che questa ricchezza vada dilapidata rende quasi trascurabile il fatto che l'ordine del giorno presentato da me e dalla minoranza a maggio scorso non sia stato degno di essere discusso in Consiglio comunale in quasi tre mesi, nonostante le belle parole sull'importanza della questione e l'interesse in merito espresso da quasi tutta la maggioranza.
L'interesse della maggioranza è stato espresso perfino nella Commissione consiliare congiunta del 9 luglio durante la quale ci è stato chiesto l'ennesimo rinvio, in vista di un lavoro congiunto dei consiglieri comunali per risolvere la questione, inclusa una possibile audizione del prof. Anselmi.
Stanchi dei continui rinvii abbiamo preteso che l'ordine del giorno fosse almeno messo in votazione in Commissione.
In ogni caso, con spirito di piena collaborazione, mi ero detto disponibile a ritirare il nostro ordine del giorno durante il consiglio comunale del 25 luglio qualora fosse arrivato nel frattempo un provvedimento preparato dalla maggioranza che recepisse le nostre indicazioni e salvasse questo patrimonio della nostra città.

Con mia grande sorpresa il 18 luglio, invece, ho ricevuto la convocazione del consiglio comunale nella quale non era minimamente prevista, per il terzo consiglio comunale consecutivo, la nostra proposta sugli orti botanici tra gli argomenti in discussione.

Al contrario, evidentemente in replica (o forse ripicca) all'iniziativa che avevamo lanciato per il 26 luglio con il consigliere Conte e Gajo, abbiamo letto sui quotidiani della decisione del Vice Sindaco di pubblicare l'avviso che vi ho descritto. Davvero una bella soluzione condivisa!

Ancora una volta la 'furia iconoclasta' di questa nuova Amministrazione, come l'ha chiamata il collega De Checchi, rischia di privare la nostra città di importantissimi risultati che sono un vanto per la nostra città e che andrebbero tutelati indipendentemente da chi ne abbia propiziato il successo.

Purtroppo, però, le mie previsioni pessimiste si stanno avverando ancora una volta.

Post Scriptum
Vi ho già scritto che la nostra prima iniziativa risale al Consiglio comunale del 28 maggio, quando abbiamo presentato con tutta la minoranza l'ordine del giorno, preparato da me e dal consigliere Mario Conte, per "salvare gli orti botanici" dall'azzeramento del finanziamento di 15.000 Euro che era sempre stato garantito.
Già allora ci eravamo mossi perché sui quotidiani era apparsa la dichiarazione che quell'azzeramento era dovuto alla mancanza di risorse a bilancio. Il taglio era stato infilato nella documentazione di centinaia di pagine sul bilancio di previsione 2014 e, ancora prima, sul Documento unico di programmazione (DUP) 2014-2016. Taglio che ci era sfuggito per la scarsa discussione e il poco tempo che avevamo avuto a disposizione per esaminare quei documenti. 

Ebbene, quella giustificazione si conferma totalmente falsa alla luce dei numeri molto significativi riportati nel  "variazione del bilancio preventivo 2014" che la maggioranza ha approvato venerdì scorso in consiglio comunale.
Nella variazione di bilancio, infatti, si legge che: 
vi sono 45  milioni di Euro dell'avanzo di bilancio del Comune per il 2014, 
quasi 7 milioni e mezzo di Euro sono quelli "liberi" da impegni sul loro utilizzo e quasi 1 milione di Euro è stato accantonato per un fondo rischi futuro in attesa della verifica degli equilibri di bilancio (che avverrà a fine anno).

Questo rende bene l'idea di quante poche risorse ci fossero per continuare a sostenere il lavoro dell'Accademia Trevigiana del Territorio con 1.200 Euro al mese utilizzati per fornire un compenso a due collaboratrici: una laureata in lettere e una laureata in biologia che forniscono il loro lavoro sul piano umanistico e sul piano scientifico e permettono un'attività di ricerca assai importante per la nostra città e per la comunità scientifica nazionale e internazionale.

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